Con l’espressione “bonus caldaie” si identifica un incentivo – o meglio una serie di incentivi – e misure fiscali da applicare in caso di sostituzione di una caldaia vecchia con una nuova e in particolare se nel cambio, si opta per una caldaia, come vedremo, più efficiente dal punto di vista energetico. La sostituzione della caldaia può avvenire nell’ambito di una ristrutturazione complessiva oppure di un intervento mirato sull’impianto idraulico. Questo perché, in realtà, non esiste un vero e proprio “bonus caldaia” quanto piuttosto una serie di misure fiscali rivolte alla riqualificazione edilizia in cui può essere inserita anche la sostituzione della caldaia. Prima di avviare un intervento di sostituzione di questo elettrodomestico è opportuno consultare un professionista di fiducia per capire se sia il caso di optare per una caldaia a condensazione – ma di classe superiore rispetta a quella da sostituire – oppure per una pompa di calore. Questo perché, nel secondo caso, le opportunità di detrazione dei costi sostenuti sono più significative, come vedremo di seguito. Tuttavia, la scelta per l’una o l’altra tecnologia, non deve essere guidata dal vantaggio fiscale previsto quanto piuttosto dalle caratteristiche dell’edificio, della zona climatica in cui è inserito e dalle esigenze specifiche di chi abita l’immobile.
Requisiti per ottenere il bonus caldaia
Come vedremo nel dettaglio più avanti, ci sono varie tipologie di detrazioni a cui è possibile accedere, tutte accomunate dalla necessità di soddisfare due requisiti: il primo relativo al richiedente e il secondo relativo al tipo di caldaia da installare. Per quanto riguarda il primo requisito, può richiedere il bonus caldaia non solo il proprietario, ma anche chi è titolare di un contratto di affitto o di comodato, il familiare convivente del proprietario così come, ad esempio, il coniuge separato del proprietario a cui è assegnato l’immobile. Il bonus deve, però, essere richiesto da chi sostiene la spesa. Per quanto riguarda i requisiti della caldaia nuova, la normativa richiede che sia a condensazione e ad alta efficienza energetica e quindi di classe A o superiore.
Di quali detrazioni si può usufruire per la sostituzione della caldaia
Come anticipato non esiste un vero e proprio “bonus caldaie” ma una serie di misure fiscali relative agli interventi sul patrimonio edilizio, all’interno delle quali può essere inserito l’intervento relativo alla sostituzione della caldaia con una nuova, più efficiente, oppure con un sistema a pompa di calore. Ciascuna misura ha caratteristiche e requisiti specifici, nonché una percentuale di detrazione.
- Sostituire la caldaia con il bonus ristrutturazione al 50%
Partendo dalla detrazione più contenuta, il bonus ristrutturazioni prevede una detrazione del 50% sotto forma di cessione del credito oppure sconto in fattura. Per accedere a questo bonus e farvi rientrare la spesa relativa alla caldaia, è necessario che la nuova sia di classe energetica A o superiore.
- Sostituire la caldaia con l’Ecobonus al 65%
Se la sostituzione della caldaia rientra in un intervento più ampio di miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile si può inserire nelle misure previste dall’Ecobonus. L’entità dell’agevolazione è del 65% e viene elargita se l’intervento consente di ridurre il fabbisogno energetico complessivo dell’immobile.
- Sostituire la caldaia con il Superbonus al 110%
La misura più vantaggiosa, in termini di entità della detrazione, è quella del Superbonus al 110%, l’unica in base alla quale le spese sostenute vengono interamente coperte dall’agevolazione. Si può accedere a questa misura se, nell’ambito di un intervento di ristrutturazione e di miglioramento di efficienza energetica con un passaggio di almeno due classi, la caldaia viene sostituita con una a condensazione di classe A o superiore oppure con impianto a pompa di calore o con altri impianti ibridi orientati all’efficienza energetica e alla sostenibilità.
- Sostituire la caldaia con il Conto Termico al 65%
Nel caso in cui si decida di sostituire la caldaia tradizionale con un impianto a pompa di calore, oppure un impianto ibrido è possibile accedere a una misura che non è emanata dall’Agenzia delle Entrate bensì dal GSE, Gestore Servizi Energetici, società fondata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per promuovere e gestire i fondi destinati alla transizione energetica. La procedura è diversa proprio perché diverso è l’ente erogatore e non prevede detrazioni fiscali o sconti in fattura bensì un rimborso diretto tramite bonifico bancario. Bonifico unico per importi fino a 5.000 euro, dilazionato per importi superiori.
Scadenza bonus caldaia 2023
È importante sapere che non è possibile cumulare più bonus in relazione allo stesso intervento, sarà quindi premura del professionista di fiducia individuare quello più vantaggioso e più adatto al caso specifico. Ciascun bonus ha un periodo di applicazione diverso e negli anni l’entità dello stesso bonus può cambiare, anche per questo è indispensabile rivolgersi a un’impresa di fiducia che sia informata sulle ultime disposizioni governative. Le disposizioni attuali prevedono l’estensione del bonus ristrutturazione fino al dicembre 2024 e in relazione alla spesa per l’acquisto e l’installazione della nuova caldaia, se fino al 2022 era previsto un tetto massimo di 10.000 euro, per i due anni successivi il limite si ferma a 5.000 euro. Per l’Ecobonus la scadenza è fissata, al momento, al 31 dicembre 2024 e lo stesso vale per il Superbonus, in relazione al quale, tuttavia, si potrebbe verificare una variazione dell’entità della detrazione.
Come richiedere il bonus caldaia
Gli aspetti burocratici costituiscono un passaggio critico dell’accesso ai bonus e procedure scorrette possono negare l’accesso alle agevolazioni oppure causare successive sanzioni. Ecco perché devono essere affrontati con attenzione e con il supporto di professionisti e fornitori preparati sulla materia.
Ciascun bonus ha un percorso specifico, ma bonus ristrutturazione, ecobonus e superbonus sono accomunati dalla possibilità di scegliere tra sconto in fattura oppure detrazione fiscale. Per ottenere i bonus è necessario effettuare tutti i pagamenti tramite bonifico parlante opportunamente compilato ed è necessario presentare all’ENEA, organismo di controllo, un certificato prodotto da un tecnico asseverato.
Diverso è il caso del conto termico, che come già specificato, prevede il rimborso diretto tra mite bonifico.